Cosa succede se non si sostituisce un dente mancante?
L’assenza di un molare può comportare notevoli modifiche del sistema masticatorio, ovvero l'inclinazione degli elementi dentari contigui e l’estrusione del dente antagonista. Ciò determina un’alterazione dei punti di contatto tra i denti e la probabile insorgenza di carie interdentali.

- una in cui l’Odontoiatra prepara il moncone (elimina dal dente gli spessori necessari ai materiali che dovranno essere utilizzati per il manufatto), rileva l’impronta del moncone preparato con materiali di precisione e posiziona un provvisorio sul dente limato;
- una in cui viene provato il core del manufatto e viene rilevato il colore;
- una in cui viene cementato il manufatto finito.

L’antiestetico bordino nero che talvolta si vede al confine tra corona e gengiva è dovuto ad una recessione della gengiva stessa, ossia un suo allontanamento dal margine protesico.
Essa può verificarsi in presenza di un margine protesico impreciso in un paziente con un biotipo gengivale sottile.
Tale recessione gengivale rende quindi visibile il bordino metallico della corona protesica oppure fa comparire lo scuro della radice del dente.
Per ovviare a tale problema bisogna che:
- Il margine protesico sia posizionato un minimo sottogengiva (circa 0,5 mm)
- Il margine protesico sia massimamente preciso
- Si evitino materiali metallici nelle zone estetiche

- Impianto osteointegrato: una vite in titanio che viene inserita nell’osso fungendo da radice artificiale su cui, ad osteointegrazione avvenuta (3-6 mesi) si procederà a mettere il dente mancante. E’ controindicato in pazienti diabetici e sconsigliato in pazienti bruxisti e forti fumatori. Nel paziente parodontopatico possono effettuarsi terapie implantari solo dopo la guarigione dalla malattia parodontale ed il raggiungimento di una coscienza odontoiatrica. Ovviamente, la conditio sine qua non per la fattibilità di un impianto è la presenza di un adeguata quantità e qualità di osso. E’ la terapia elettiva per la sostituzione di denti mancanti perché consente di farlo senza toccare minimamente gli altri elementi dentari.
- Ponte: prevede di limare i denti che precedono e seguono l’edentulia e ricoprirli con un unico manufatto protesico fisso che ripristini il dente mancante (intermedio) e ricopra i denti pilastro. E’ indicato nel caso in cui gli elementi dentari vicini all’edentulia sono molto compromessi (o già incapsulati) oppure nel caso in cui non può farsi un impianto.
Allo stato attuale delle conoscenze tutte le terapie protesiche fisse su pilastro naturale hanno una durata media anche di molto superiore ai 10 anni.
Le riabilitazioni delle monoedentulie (mancanza di 1 elemento dentario) con impianto sono altrettanto predicibili a lungo termine.
Per le riabilitazioni complete su impianti la letteratura mondiale e la nostra esperienza non ci consente ancora di garantire il risultato inalterato a lungo termine (oltre i 10 anni).
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